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Scritto e diretto da Cecilia Fasciani


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Ad oggi la situazione nelle zone colpite dai terremoti nel Centro Italia è disastrosa, con molti piccoli paesi che rischiano di non tornare più quello che erano prima delle scosse. Passata l’ondata mediatica, sembra che questa situazione non interessi più il nostro paese. Ma ci sono tante persone che, rimaste sul territorio, si impegnano ogni giorno per far sì che la loro terra continui a vivere. Per questo abbiamo pensato fosse importante raccontare tutto ciò attraverso un documentario.

Il documentario racconta quattro storie di resistenza quotidiana che abbiamo conosciuto, ascoltato e vissuto con le protagoniste. Campotosto, Ussita e L’Aquila sono le località dove siamo andati a bordo di un camper.

In particolare, la narrazione ruota attorno alla storie di Assunta, Patrizia, Valentina e Antonietta, perché hanno deciso di restare, come hanno lottato e continuano a lottare ogni giorno, come hanno creato reti di solidarietà tra i paesi e le città colpite, come vengono promossi incontri, raccolte fondi, dibattiti, nonché il rapporto di ciascuna di loro con la natura circostante, gli Appennini, montagne tra le più vecchie d’Europa. La resistenza di queste donne, la loro memoria, la loro amicizie e le loro speranze è ciò che è stato raccontato attraverso le immagini.

Valentina è la rappresentante legale del Comitato di Presidenza dell’associazione “TerreMutate”, che continua a tenere incontri in tutta Italia, a sostegno di storie di resistenza dal basso, e che continua ad essere un punto di riferimento importante nel panorama cittadino, assieme alla Biblioteca, alla Casa delle Donne e al Centro Antiviolenza dell’Aquila. Passo dopo passo, sono state fatte tante conquiste per portare avanti i loro progetti di solidarietà, e per ottenere degli spazi dove costruire le sedi.

Assunta non ha lasciato il suo paese, Campotosto, ormai cumulo di macerie e sprovvisto di una rotta da seguire. Ha lottato con tenacia per ottenere una sede provvisoria per la sua attività, che, lei dice, deve continuare a vivere a Campotosto. Ha sempre affermato, infatti, che la tessitura a mano di alta montagna deve restare nei suoi luoghi unici, alla sua propria altitudine, nel suo proprio clima.

Patrizia non ha più una casa e nemmeno un lavoro perché la sua casa era il suo lavoro, “la casa dell’Ortigiana”, a Frontignano di Ussita. Il nome “Ortigiana” racchiudeva tutto, orto e artigiano, quello che voleva fare, insieme all’accoglienza. È passato più di un anno dal 24 agosto, troppe cose sono successe e quello che faceva prima è come un ricordo sbiadito. L’orto giardino, le erbe spontanee, il riciclo, l’autoproduzione, gli ospiti, i colori delle stanze, le scritte sui muri, le chiacchiere, l’amaca, i liquori, i formaggi non ci sono più e non sa se ci saranno ancora. Troppo presto per pensare al futuro lontano, ora si vive all’ora: resilienza.

Antonietta ha partecipato a tantissime lotte cittadine, dal 2009 in avanti. È stata un punto di riferimento importantissimo per tutti quelli che volevano restare, ma anche lottare. Contro le “deportazioni”, contro la “militarizzazione della città”, per una ricostruzione partecipata e trasparente. Tante delusioni, ma anche tante storie da raccontare, tante persone con cui si è creato un legame indistruttibile. Una donna che non si è mai arresa, con convinzione e la giusta dose di arroganza, quella necessaria a fare rumore, a farsi quantomeno ascoltare. Tanti anni spesi alla ricerca di giustizia per la vicenda della Casa dello studente, ad oggi Antonietta è attiva in molti comitati cittadini, e continua la sua lotta, che poi è quella di tutte e tutti.

“Io prometto” è un progetto indipendente e completamente autofinanziato. Ha ottenuto il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Aquila dove ha organizzato l’anteprima nazionale il 9 ottobre 2018. Ha ottenuto la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico, con più di 300 sostenitori e sostenitrici da tutta Italia, e quasi 11.000 euro raccolti per coprire i costi di produzione e distribuzione.

Sponsor della Campagna Crowdfunding Distillerie D’Auria, che ha gentilmente offerto le bottiglie dei suoi preziosi prodotti abruzzesi come ricompensa per le donazioni dei sostenitori e delle sostenitrici.

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BACKSTAGE


Director and Screenwriter: Cecilia Fasciani
Editor: Fabio Bianchini
Producer: Cecilia Fasciani
Director Of Photography: Giovanni Fania
Camera Operator: Valérie Hubert
Sound engineer: Giovanni Sfarra
Musician: Enrico D’Amico
Sound editor: Simonluca Laitempergher
Colorist: Alberto Vidmar
Animator: Mirko Monti
Production Assistant: Matteo Mabilia
Graphic communication: Sasha Ricci Rovatti, Joanna Meg Kennedy

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